Dorota Kobiela, Hugh Welchman, GB/Polonia 2017, 95' - v.o. inglese, st. francese/ tedesco - (da 12 anni)
con: Douglas Booth, Jerome Flynn, Robert Gulaczyk
In collaborazione con il Circolo del cinema Locarno
“Non possiamo che parlare con i nostri dipinti” - Vincent van Gogh
Una figura cammina al crepuscolo lungo la strada principale di un piccolo paese francese. L’uomo non ha nulla con sé e tiene le mani strette su una ferita sanguinante sul ventre. Quest’uomo è Vincent Van Gogh, al tempo un artista poco conosciuto, la cui tragica morte è ancora un mistero. Più di cento artisti hanno animato un thriller interamente costituito da dipinti che coinvolge totalmente lo spettatore.
Sinossi
La narrazione si apre in Francia nell’estate del 1891. Armand Roulin, un giovane inconcludente e privo di aspirazioni, riceve da suo padre, il postino Joseph Roulin, una lettera da consegnare a mano a Parigi. Il destinatario è Théo van Gogh, fratello del pittore che si è da poco tolto la vita. Armand non è per nulla felice della missione affidatagli: è imbarazzato dall’amicizia che legava suo padre e Vincent, un pittore straniero che si è tagliato l’orecchio ed è stato internato in un manicomio locale. A Parigi non c’è però alcuna traccia di Théo. La ricerca condurrà Armand da Père Tanguy, commerciante di colori, e quindi nel tranquillo villaggio di Auvers-sur- Oise, a un’ora da Parigi, dal medico Paul Gachet che si occupò di Vincent nelle sue ultime settimane di vita. Conosceremo così la locanda dei Ravoux, dove Vincent soggiornò per le ultime dieci settimane e dove il 29 luglio 1890 morì per un proiettile nell’addome. Qui Armand incontrerà anche la figlia del proprietario, Adeline Ravoux, la domestica e la figlia del dottore e -presso il fiume dove Vincent trascorse i suoi giorni- anche il barcaiolo che lo conobbe. Un viaggio attraverso strazianti rivelazioni per capire e apprezzare l’appassionante vita e la straordinaria opera di Vincent van Gogh.
Approfondimento
Il film
Scritto e diretto da Dorota Kobiela e Hugh Welchman, Loving Vincent è il primo lungometraggio animato interamente dipinto su tela. Il film è stato realizzato grazie a migliaia di immagini create sulla base delle opere e dello stile di Vincent van Gogh da un team di più di cento artisti che hanno lavorato anni per arrivare a un risultato originale e di enorme impatto. La forma d’arte di questo film è differente dalla pittura. Se la pittura fissa uno specifico momento della realtà, il film appare fluido, sembra muoversi tra lo spazio e il tempo. Un lungometraggio poetico e seducente che mescola arte, tecnologia e pittura. Si
è aggiudicato il Premio del Pubblico all’ultimo Festival d’Annecy.
La vita di Van Gogh
Vincent van Gogh è uno degli artisti più famosi, importanti e interessanti della pittura europea. Sebbene oggi i suoi quadri, esposti ed ammirati nei più celebri musei del mondo, abbiano un valore inestimabile, egli condusse una vita povera e tormentata, morendo tragicamente a soli 37 anni. Naque in Olanda nel 1853, figlio di un pastore protestante. Era molto legato a suo fratello minore Thèo con il quale cominciò presto una fitta corrispondenza che durò fino all’ultimo giorno della sua vita. Sognava di insegnare ed aiutare le persone povere. Provò ad entrare in seminario, però non fu accettato. Iniziò a
disegnare fin da bambino, ma soltanto a 30 anni decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Trascorreva intere giornate nei musei e ad Anversa. Grazie al fratello Theo, mercante d’arte, poté trasferirsi a Parigi, dove entrò in contatto con gli impressionisti, scoprendo attraverso di loro la vivacità dei colori e iniziando a stenderli con rapidi tocchi di pennello. Alla ricerca di “luce e colore” decise di trasferirsi ad Arles, in Provenza, dove sognava di creare una comunità di artisti. Lì, dove lo raggiunse Paul Gauguin, dipinse alcuni dei suoi quadri più celebri con uno stile nuovo e autonomo. Trasferitosi poi nel paese di Auvers-sur- Oise, vicino a Parigi, fu spesso ricoverato in ospedale a causa della sua fragilità psicologica. Morì a Auvers-sur- Oise nel 1890 per una ferita da arma da fuoco.
La pittura di Van Gogh e l’impressionismo
Van Gogh è considerato un postimpressionista e quindi il precursore dell’Espressionismo. Nei suoi dipinti infatti si trovano molte differenze rispetto alla tecnica di pittura usata dagli impressionisti. Questi ultimi volevano riprodurre in modo spontaneo e immediato le sensazioni di un solo istante. Non mettevano più in posa i loro soggetti, ma coglievano tutta la freschezza e l’immediatezza della vita. Dipingevano infatti en plein air (all’aria aperta) senza preoccuparsi di rielaborare le tele in atelier. Coglievano la realtà sfruttando un particolare uso dei colori: li accostavano direttamente sul quadro con rapide pennellate. In questo modo il disegno dei contorni perdeva importanza. Inoltre gli impressionisti accostavano tra loro i colori complementari (giallo-viola; rosso-verde; blu - arancione), ottenendo così una grande luminosità. In seguito vari artisti, tra cui Van Gogh, cercarono di superare la semplice impressione visiva per arrivare ad esprimere emozioni, idee e concetti attraverso i colori e le forme. Imitare la realtà non fu più considerato importante, mentre diventò fondamentale cogliere gli aspetti spirituali, emotivi o simbolici della vita. Anche i paesaggi, tanto amati e rappresentati dagli impressionisti, non ebbero più il carattere di immediatezza e spontaneità dato dalle pennellate brevi e veloci. Le pennellate divennero molto solide, quasi squadrate e tornò ad avere importanza il disegno.
Lo stato d’animo inquieto di van Gogh e la sua grande sensibilità deformarono e stravolsero i soggetti delle sue opere, sia che si trattasse di ritratti o di architetture sia di paesaggi, conferendo ad essi un inconfondibile carattere antinaturalistico e turbinoso. Van Gogh non dipinse certo per essere ammirato e neppure su commissione: ciò che lo spinse fu una necessità interiore, l’impulso di dare un’immagine alla propria percezione del mondo.
Spunti didattici
- Fai una ricerca sulla vita e sulla morte di Vincent van Gogh
- Hai già visto un quadro originale di van Gogh? Come lo descriveresti (colori, soggetto, luce, superficie della pittura, pennellate)?
- Hai riconosciuto nel film i quadri di Vincent van Gogh? Quali? In quale museo si trovano?
- Prova a ridipingere un quadro di van Gogh in uno stile tutto tuo
- Il cruciverba su Vincent Van Gogh:
ORIZZONTALI
3. La regione della Francia nella quale il pittore trascorse gli ultimi anni di vita
6. Il nome di battesimo di Van Gogh
7. Il nome della città in Provenza nella quale Van Gogh andò a vivere
9. Dipinse il quadro: "I mangiatori di..."
11. Il cognome del pittore col quale Van Gogh visse per due mesi
12. I fiori che Van Gogh dipinse in un vaso nel 1888
VERTICALI
1. Il luogo dove Van Gogh viveva ad Arles
2. La nazionalità del pittore
3. Che lavoro faceva Roulin a cui Van Gogh fece un ritratto?
4. In un momento di follia, il pittore se lo tagliò
5. Com'era la notte dipinta da Van Gogh?
8. In questa città frequentò un corso di disegno e conobbe Père Tanguy
10. Il nome del fratello